Un itinerario del Ghetto di Venezia, tra il Museo Ebraico, le sinagoghe e i ristoranti con cucina kosher.
Il Ghetto di Venezia, che è il quartiere ebraico più antico del mondo, ha una storia affascinante da raccontare e vi invitiamo a scoprire questo pezzo di storia e di cultura della città.
Proprio qui, nel 1516, il governo della Repubblica stabilì che dovessero trasferirsi tutti gli ebrei: un’isoletta circondata da canali, il cui accesso era possibile solo attraverso ponti chiusi da cancelli. Gli abitanti del quartiere avevano tutta una serie di obblighi e restrizioni, tra cui il divieto di uscirne di notte e in occasione delle festività cristiane.
All’interno del Ghetto c’è un piccolo, ma ricchissimo Museo Ebraico, fondato nel 1954 dagli stessi membri della comunità. Due le aree principali: da una parte quella dedicata alla liturgia ebraica e alle feste principali, con tanti cimeli e manufatti tessili e di arte orafa; dall’altra quella che racconta la storia delle persecuzioni del popolo ebraico, dalle origini ai campi di concentramento.
Le sinagoghe di Venezia rappresentano la vera anima del Ghetto: il luogo in cui la comunità si ritrovava (e si ritrova tuttora) per pregare, riunirsi, fare festa e prendere decisioni. Difficilmente riconoscibili dall’esterno, perché ricavate in edifici preesistenti, esse si trovano sempre all’ultimo piano, perché la religione ebraica impedisce di elevare costruzioni sopra i luoghi di culto.
Le puoi riconoscere dalle cinque grandi finestre allineate (il numero dei libri della Torah) e per le scritte in lingua ebraica sui muri. È possibile visitare la Scola Grande Tedesca (la più antica, edificata nel 1525), la Scola Canton, la Scola Italiana, la Scola Levantina e la Scola Ponentina.
Una visita al Ghetto non può prescindere dall’assaggio delle specialità tipiche del luogo. Recati al forno per acquistare qualche dolce ebraico, oppure fermati a cena in un tipico ristorante ebraico dove gustare i sapori della cucina kosher.