La vocazione di una vita, a volte, matura negli anni dell’infanzia, per via di un evento o di un vero e proprio “colpo di fulmine” che influirà profondamente sulle nostre sorti.
Nel caso di Alessandro Zoppi, la sua passione per il collezionismo è stata originata dal fascino esercitato in lui, bambino, da due Mori di Salviati, parte della collezione del nonno Enrico, due preziose creazioni in vetro di Murano che gli era proibito perfino toccare!
Dalla passione alla professione, il passo è stato breve se, dopo alcuni anni passati nella eccitante atmosfera della Londra dei primi anni ’60, il giovane Alessandro è tornato nella sua Venezia, nel 1964, per dirigere, prima, e acquistare poi, un’importante galleria di vetri in Piazza San Marco entrando, così, a far parte, a tutti gli effetti, della “Comunità del Vetro” veneziana.
Dopo anni di lavoro intenso, segnati da incontri e collaborazioni con i più autorevoli e influenti maestri vetrai di Murano, le diverse incursioni fuori Venezia e l’aver gestito con successo, assieme alla moglie Alessandra, l’importante galleria, Antichità Cesana, Alessandro è presente nel suo nuovo spazio d’arte in Campo San Maurizio, dove non smette di coltivare l’innato istinto del collezionista di rango, con predilezione per i vetri del XX secolo.
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